Il Polo del Naturale cavalca il futuro dell’industria cosmetica italiana.
Prima era la moda del biologico e del naturale, poi è sopraggiunta la questione circular per salvaguardare il pianeta.
Ora le tendenze si stanno consolidando, rivelando che green è l’unica strada percorribile per le aziende cosmetiche che vogliono essere competitive.
I consumatori più evoluti e consapevoli, le generazioni native digitali cercano prodotti sempre più naturali, ecosostenibili, spingendo le aziende cosmetiche verso una maggiore responsabilità d’impresa.
Così anche le aziende tradizionali stanno correndo verso il naturale, mentre le quelle che lo fanno da sempre si apprestano a un passaggio istituzionale, forti di un grande vantaggio competitivo.
Sempre più aziende infatti stanno valutando la propria impronta, stilando bilanci di sostenibilità, attuando programmi di responsabilità ambientale rigorosi, perfezionando i propri percorsi certificatori, sostenendo tali attività con precise strategie di comunicazione.
Comunicare la sostenibilità diventa di fatto un fattore di posizionamento competitivo determinante, sempre più capace di spostare il mercato.
Secondo una ricerca realizzata da Quantis Italia i consumatori di oggi sono infatti mossi da nuovi driver, sempre più green:
- il 78% predilige prodotti pack plastic free
- il 76% prodotti sostenibili prodotti usando fonti rinnovabili
- il 76% prodotti confezionati in flaconi ricaricabili o riutilizzabili
- il 69% prodotti di aziende che hanno una ridotta impronta carbonica
- il 65% prodotti di aziende che hanno una ridotta impronta idrica
Preferenze il Centro di Studi di Cosmetica Italia stima complessivamente intorno a 1,6 miliardi di euro per il mercato dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile e, lato sell in, nel 2021 si traducono in fatturati importanti:
- 925 milioni di euro per la cosmetica naturale e sostenibile
- 876 milioni di euro per i cosmetici sostenibili e green
- 778 milioni di euro per la cosmesi a connotazione bio e naturale
È evidente che l’ascesa della cosmesi bio e naturale non è un trend passeggero.
I tempi sono maturi per andare verso un’economia sempre più sostenibile e più equa. E l’industria cosmetica è pronta a un futuro a ridotto impatto ambientale e a lavorare secondo principi di qualità, sicurezza, trasparenza.
Questo porterà all’innalzamento dell’asticella qualitativa dei prodotti per la bellezza, il benessere e la cura di sé, mettendo in secondo piano le filiere low cost.
Ottime notizie quindi per il posizionamento dell’industria cosmetica italiana che si è sempre distinta nel mercato globale, in particolare per le aziende che vantano una lunga esperienza nella cosmesi innovativa e di derivazione naturale come Incarose e AnnurKap, specializzati in Health and Beauty; nei prodotti naturali e sostenibili e nei cosmetici bio come Bioearth e San.Eco.Vit.
Altro fattore competitivo determinante è la presenza online e il collegamento diretto con il cliente digitale che la Pandemia ha rivelato essere fondamentale, tanto da spingere molte aziende a studiare prodotti digital-only per le proprie community.
Secondo i dati di Npd Group alla fine del 2021 lo spostamento degli acquisti beauty sugli e-commerce – rispetto al periodo pre Covid – subirà un incremento del 50% su 5 mercati chiave: Italia, Germania, Francia, Spagna e UK, con un +146% per il nostro paese.
Dati sempre più incoraggianti per il Polo del Naturale che unisce aziende green per vocazione, forti di una lunga esperienza nel settore e della costante ricerca di ingredienti innovativi, formule naturali e pratiche di produzione, confezionamento e distribuzione sempre più sostenibili. In due parole: